venerdì 8 marzo 2013

Quale Festa?

Quale celebrazione?
C'è stata forse una liberazione?

Mimose,falsi storici su questa data su cui si è montato un business come quello del 14 Febbraio,articoli di giornale,speciali televisivi,programmi radiofonici.

oggi siamo infestati da una falsa,falsissima ricorrenza.

Da un lato c'è la capitalistica e consumistica corsa al botteghino dei ricchi premi e cotillons per dire alle donne quanto ci si tiene a loro,che sono importanti,che le amiamo,le adoriamo,per noi sono vitali.
Dall'altro lato c'è un falso femminismo portato avanti da personaggi che di femminile hanno solo il sesso.
Sarò ripetitivo,ma con gente come Mara Carfagna,Daniela Santanchè,la Finocchiaro,la Brambilla e tutta questa carovana di semi-donne,c'è poco,pochissimo da festeggiare.

Come fa una donna a non offendersi quando vede queste signore portare avanti discorsi a destra manipolati da un uomo che è il non plus ultra del maschilismo e tratta le donne,i loro cervelli ed il loro corpo come una proprietà,e a sinistra con una falsa retorica della donna operaia/lavoratrice instancabile/eroina moderna che sfocia sempre e solo in una costante staticità,una non progressione nell'evoluzione dei diritti della donna?


Io sono cresciuto in una famiglia matriarcale,con una storia femminile alle spalle di partigiane,operaie e vere lottatrici che si sono sempre buttate nella mischia per l'affermazione di loro stesse in quanto persone pensanti,sensibili,piene di slanci verso il domani ed il futuro.

Con una madre sessantottina,che si è andata a prendere la sua bella dose di manganellate in giro per l'Italia a manifestare con mio padre al suo fianco,con una nonna che dava asilo ai Partigiani e si è fatta perquisire corporalmente dai nazi/fascisti sul ponte della Maddalena a Lavagna senza battere ciglio,con prozie,bisnonne,ave che hanno sempre lottato contro il sistema,che hanno sempre voluto e sono diventate più di una figura dietro ai fornelli e padrona di casa...persone padrone del loro corpo,della loro vita,che si sono rivoltate ai capi schiavisti in fabbrica,che hanno rinunciato a offerte di copioso denaro o posti in alto e sicuri  per mantenere la loro dignità di donna,ed insegnare ai loro figli e figlie il rispetto,l'amore,la coerenza dei propri ideali.

Che cosa festeggio io,che sono un uomo,ed inevitabilmente cado involontariamente nel calderone dello stereotipo del maschio che non capisce,colpevole di vedere la donna come un oggetto,di guardare i porno,di pensare al sesso,di guardare culi e tette come se fossero articoli in vetrina?
Come faccio a spiegare alla maggior parte delle teenagers o ragazze che si reputano donne,che a me il sesso piace (e dovrebbe essere normale) ma mi piacerebbe ogni tanto farlo con una vera donna che non stia a chiederti quanto ci tieni a lei,quando le fai un regalo,quando rinuncerai a tutto per lei?

Come faccio a spiegare a queste pseudo-rivoluzionarie dell'ultim'ora che la maggior parte dei links che postano sui social network oggi,a proposito della famosa vicenda della fabbrica Cotton è comunque un falso storico,perchè sono state le donne russe,il 14 giugno 1921 durante la seconda Conferenza Internazionale delle Donne Comuniste fatta a Mosca una settimana prima dell’apertura del III congresso dell’Internazionale Comunista,a fiisare l’8 marzo come la «Giornata internazionale dell’operaia»???
Come faccio a spiegare che comunque sono semplicemente un maschio normale,che ha le sue debolezze carnali e che davanti ad una bella donna se la guarda senza pensare ad altro che al fatto che sia una bella donna da guardare,con pulsioni ed istinti naturali connessi?e come faccio,in seguito,a spiegare che se questa donna riesco ad invitarla a cena,e scopro facendoci 4 chiacchiere che ha il cervello di un criceto mi passa la passione in dieci minuti e mi viene voglia di tornare a casa a guardarmi un bel concerto dei Jesus Lizard?


Come faccio a spiegare a queste persone che una vera donna difficilmente si mette sull'altro piatto della bilancia con le tue passioni,che difficilmente una vera donna diventa la padrona del tuo destino e ti mette nelle condizioni di rinunciare non tanto a ciò che hai sempre ritenuto vitale per te,ma a tè stesso in funzione di lei?
E come faccio a spiegare che tutto questo,quando capita,avviene su due livelli di ipocrisia???

Su uno c'è la pseudo-donna che si attacca alla sua dignità,che appena si sente mancante di qualche attenzione ti riversa contro anni di storia mai letta e solo trasmessa sulle pagine di facebook o su pezzi di trasmissioni che magari sarebbero interessanti se si vedessero per intero e non a mozzichi facendo zapping da un canale all'altro passando per xfactoramicidimarialaficitioncongabrielgarko.E tira fuori la sua condizione,che la donna deve sempre fare di più per emergere etc. etc.
Sull'altro livello c'è questo idiota di maschio che tacendo e non agendo per conto del proprio pensiero,ma per conto della retorica sociale,finisce nell'essere accondiscendente al modello mediatico della donna come 'oggetto del desiderio',la impacchetta,si fa un'idea come ci se la può fare di un prodotto guardando la scatola e poi si adatta alla consuetudine del rapporto superficiale,accetta di buon gusto tutte queste maledette streghe mediatico-politiche di destra/sinistra senza vergognarsi almeno un secondo di come trattano la figura femminile,non si indigna per queste pseudoparlamentari che si buttano sui diritti della donna cercando di nascondere che la loro battaglia è costruita a tavolino da capi e managers veramente maschilisti peggio dei mercanti di schiavi,quelli che hanno inventato la figura della donna di potere strafiga che riesce a tenere a bada 4 figli senza un marito,guida nel traffico come Schumacher,fa la Haka/Haka senza risulatre almeno un po' ridicola,amminsitratore delegato che tratta a sua volta il maschio come schiavo...la retorica maschilista come imprinting socio/lavorativo nella testa della condizione femminile.



Ma come è possibile che una donna si senta fiera di essere tale quando a rappresentarla al governo ci sono donne che hanno la sedia sotto il culo ottenuta a suon di favori sessuali?
Come fa una donna non vergognarsi,se a rappresentarla ci sono persone che attribuiscono a personaggi nefasti come il nano una parvenza di salvifico profeta che ha liberato la loro condizione da una schiavitù che è la stessa che ha perpetrato proprio lui?
Precisiamo,io non ho la verità in mano,e a dire il vero non ho mai azzeccato una parvenza di rapporto con le donne,anche se umanamente sento che in fondo in fondo ho sempre cercato di vivere i miei rapporti con la condizione femminile in uno stato di libertà totale,senza costrizioni nè 'regolamenti',basandomi sulla fiducia ed il rispetto reciproco,non sulle regolette che tirano fuori la gelosia,la fedeltà,l'assoluta obbedienza a qualche modello precotto o pre-costruito.

non lo so...forse parlo a vanvera,ma quando rileggo Angela Davis,mi viene la pelle d'oca,perchè sento in lei il pensiero -anche se sono un maschio troglodita e primitivo con i suoi bassi istinti che ogni tanto spuntano fuori- e la forza di una donna che ha l'idea di vedere una parità non tra i due sessi,ma una parità di condizione di "liberazione" per entrambi i mondi...come a dire che la liberazione della donna dai canoni a cui una società maschilista ci ha abituato libererebbe anche il maschio dal proprio maschilismo becero e fascista.

Non me la sento di fare gli auguri per una festa che alla fine non lo è effettivamente,ma spero di farli nei prossimi anni,magari augurando "buona liberazione".




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