navigando su internet si possono trovare davvero cose stupefacenti.
come ad esempio tante,tantissime informazioni sui dialetti e le lingue...siti,migliaia di siti dedicati a questo o quel linguaggio,dialetto,forme idiomatiche di antichissima natura.
Da buon ignorante cresciuto a rock n roll e palate di consumismo spietato degli anni '80,so parlare male il mio dialetto.
ed il genovese,come altri dialetti,oltre ad essere una 'lingua' molto difficile,è anche un dialetto molto influenzato da differenti idiomi,soprattutto in vocaboli nati da commistioni di storpiature di lingue straniere o di informazioni modificate nel corso degli anni nella tradizione orale.
ne è un esempio l'espressione,molto antica
"A' reginna Taitù",
usata soprattutto nel periodo della guerra D'Abissinia e poi rispolverata in seguito nelle due Guerre Mondiali.
Per capire da dove viene questa espressione,mi sono fatto un giro su Wikipedia e cercherò di essere il più stringato possibile con le nozioni storiche.
La Battaglia di Adua che vide sconfitta l'Italia nel 1896 dava grande prestigio e risonanza mondiale all'Imperatore D'Etiopia Menelik II,non meno a sua moglie la Regina Taitù Batùl,donna forte,molto presente nella vita politica del marito,coriacea e molto conservatrice.
si opponeva ai progressisti,che tendevano all'apertura verso l'Occidente e allo sviluppo della modernità,e fu un perno all'interno del conflitto tra Italia ed Etiopia nella Guerra D'Abissina,diffidando del Trattato D'Uccialli,che nella versione italiana rendeva l'Etiopia un protettorato,nella versione amarica no.
La sua linea di difesa fu durissima con l'Italia,partecipando in prima persona alla Battaglia di Adua.
La sua personalità era davvero forte,tanto che la sua durezza la rendeva molto impopolare,a differenza del marito Menelik,sempre ben visto.
questo excursus giusto per spiegare un minimo la figura di Taitù.
in Italia,come è tradizione,quando siamo sconfitti,la cosa che sappiamo fare meglio è prendere per il culo i vincitori,insultarli,covare rancore e giurare vendetta.
Figurati se poi non arriva Benito the best e ci vendica.
Ecco,giustappunto.
da Adua in poi,le figure di Menelik e Taitù vennero sbeffeggiate nelle maniere linguistiche più fantasiose.
riporto da Wikipedia : (
Taitù Batùl )
La figura dell'imperatrice Taitù Batùl divenne piuttosto popolare in Italia come "Regina Taitù", generalmente rappresentativa del tipo di donna superba e dispotica che, favorita da una speciale condizione, mantiene comportamenti improntati alla vanità o avanzava pretese inopportune. La connotazione negativa del personaggio era stata creata, a fine '800, dai resoconti dei giornalisti italiani in Etiopia che la descrivevano come una donna permalosa e arrogante che non si faceva scrupolo di contraddire il marito in pubblico. Nacquero così vari modi di dire come «Crede di essere la regina Taitù» oppure «Sembra il marito della regina Taitù» per definire donne risibilmente vanitose e uomini sottomessi o boriosi.[4]
Taitù divenne anche la protagonista di numerose filastrocche e canzoni da osteria, composte sulla falsariga dei successi musicali dell'epoca. Particolarmente popolare fu la canzone Milan, parodia della romanza verdiana Celeste Aida, che faceva il verso a Menelik e, soprattutto, alla regina Taitù.[5]
Dopo la battaglia di Adua, si diffuse la leggenda che la regina Taitù si aggirasse nel campo di battaglia per castrare i soldati italiani, morti o feriti che fossero.[6]
Le espressioni idiomatiche sulla regina Taitù si sono talmente radicate nel linguaggio italiano da sopravvivere fino al XXI secolo:
« Il Due assomiglia a mia sorella
con quella gonna di flanellaa stelline bianche e blu
si crede la regina Taitù
e non se la vuole togliere più. »
in Liguria,l'espressione
''l'è in Menelicche" era usata in senso dispregiativo per indicare una persona magra,secca,smunta,deperita o debole ( secondo l'ignoranza popolare che tutti gli africani muoiono di fame...che può essere anche vero ma è profondamente razzista,e ciò mi dà fastidio ).
quanto all'espressione
"a reginna Taitù",ci sono tre accezioni.
1)
più diffusa : volutamente usata come dispregiativo,era più riferito al fatto che essere indicati come un regnante etiope fosse di per sé un insulto,quindi era un'offesa a priori.
2)
meno diffusa : gli uomini,quando usavano quell'espressione,tendevano ad indicare una donna molto piena di sé,e poco incline a 'divertirsi',soprattutto quando la donna era molto bella.
come a dire "è una gran figa,ma se la tira e non te l'allenta neanche di mezzo giro".
3)
meno diffusa : le donne,la usavano più 'per ossimoro'.Ossia indicavano una donna che pur essendo bella,aveva pretese 'da regina' pur non avendo la cultura,la saggezza o le maniere di una regina.
era un'espressione molto usata per sostituire il classico "predica bene ma razzola male",espressione che denotava talvolta invidia.
Ecco,la cosa che ora mi salta agli occhi è che ho fatto una ricerca in base ad un elemento fondamentale:
Mara Carfagna.
Guardavo Servizio Pubblico e mi becco lei,e penso...penso...penso.
(
La paladina delle donne.
Quella nelle quali le donne dovrebbero volere di riconoscersi,
quella che combatte giorno dopo giorno per i diritti delle donne,
quella che odia gli uomini che credono di poter comprare tutto,
perché il denaro ed il potere non comprano il corpo di una donna.
Macchè,ma figuriamoci!
Ma stiamo scherzando???
è ora di dire basta!
è l'ora che l'uomo la smetta di dominarci col denaro ed il potere,
è l'ora che le ITALIANE
capiscano che questi uomini di potere non possono comprarci con le loro promesse
di una vita agiata e protetta dal loro potere,
è l'ora che le donne esprimano il loro vero potenziale.
il corpo delle donne va usato dalle donne e per le donne.
e se una donna vuole fare la prostituta,allora che lo faccia,
è nei suoi diritti!
e se una donna vuole fare la prostituta e farla diventare una professione,bene,
è nei suoi diritti!
e se una donna vuole fare la prostituta e farla diventare una professione,
e vuole frequentare esclusivamente ambienti di potere e di agiatezza economica,bene,
è nei suoi diritti!
e se una donna vuole fare la prostituta e farla diventare una professione,
e vuole frequentare esclusivamente ambienti di potere e di agiatezza economica,
e decide di accettare una carica di Stato perchè è una seria professionista
e fa bene il suo lavoro
e allora la premiano per le sue capacità,
BENISSIMO!!!!
è
NEI SUOI DIRITTI!!!
NOI DONNE DECIDIAMO DA NOI,
DECIDIAMO DA NOI!!!)
...penso...penso...penso.
Mi vergogno.
Mi vergogno e penso che mia madre starà sputando sul televisore,mentre pensa al culo che si è fatta in una vita sotto una bestia di padrone dentro una cazzo di fabbrica.
Mi vergogno se penso a quante donne sono morte per dare la libertà di potersi esprimere anche ad uno schifo di essere umano come questa stronza qui.
proteggi Cutolo,il nano mafioso (e mi scuso se offendo le persone basse) e pretendi che ti ritenga una donna responsabile?
come matrona,immagino.
e penso a
Taitù,una donna controversa e di potere,una regina invisa al popolo ma amio aprere con due coglioni come una casa,soprattutto tenendo da conto,che molti complotti a lei affibbiati non sono mai stati provati,con il fatto che nonostante tutto,ha combattuto per il suo paese buttandosi in mezzo al fuoco della battaglia,senza risparmiarsi.
e penso a te,Mara Carfagna,che a tuo modo sei regina.
e non è un errore : l'ho scritto piccolo apposta,il 'regina'.
perchè in fondo sì,regni,ma sulla mediocrità,nell'ignoranza totale dell'universo donna.
tu sei un po' come quelle rampanti donne in carriera degli anni '80,che per far vedere che erano meglio dei maschi diventavano peggio di loro,sottomettendo donne a loro volta,praticando un maschilismo inoculato da loro stesse.
ed infatti la politica è sprofondata nuovamente nel maschilismo aziendale degli anni '80,e grazie soprattutto a gente come te,come la Mussolini,come la Brambilla,la Minetti...cazzo,proprio stupendi esempi della donna di oggi e di domani.
sei un insulto vero ad ogni singola lotta che ogni singola donna ha fatto negli anni per i propri diritti.
la tua idea di libertà sta calpestando ogni singola donna di questo Paese.
bisognerebbe usarti come dispregiativo.
sei davvero la regina.
" a reginna Mara "