giovedì 10 dicembre 2015

La mia prima notte nella stanza N°8

La prima volta a fare la notte in ospedale.
Papà è stato ricoverato in Hospice,a Chiavari.

Stanza N°8.
Non avrei mai pensato di trovarmi qui.

Forse è l'occasione peggiore per ricominciare a scrivere,ma in qualche modo uno deve anche sfogarsi,deve avere un modo per esorcizzare i suoi demoni.

Nel giro di un mese papà non è più quell'uomo che,nonostante un tumore al polmone,riusciva a trovare la forza di lottare.Non ha smesso la battaglia,no...ma quando il tumore arriva laddove risiede la mente ed il pensiero,allora la battaglia è una specie di missione kamikaze.

La lotta è diventata una sorta di gioco al massacro.

Mentre dorme lo sento alternare borbottii e respiri a tratti affannosi.

Lo confesso,mi giro spesso a guardarlo per capire se mi lascerà ora o se continuerà questa sorta di imboscata chissà per quanto.
E' dimagrito all'osso,sembra un deportato nei campi di lavoro ai tempi del reich.

Prima di quest'oggi le mie notti erano insonni...quell'ombra che ogni tanto mi appariva nei sogni come a sfidarla è ricomparsa improvvisamente qualche giorno fa,in un delirio di sogno che pareva un incubo tanto non riuscivo a trovare un metodo per tenere a bada un cocker che si infilava nel mio appartamento,mentre Bliss mi si strusciava dietro le gambe ed una specie di spinone nero dagli occhi lucidi tentava di carpire la mia attenzione mettendomi le sue zampe addosso come a volermi fare le feste.

Mi sono svegliato come a chiedere a Chiara se anche lei avesse sentito quel ringhio che proveniva da dietro di me,un ringhio che aveva pochissimo di umano e molto di drago demoniaco della peggior fattura.

Chiara dorme,poi si gira su un fianco.
Tento di riaddormentarmi,e la stringo a me come a cercare un appiglio...e mi trovo a guardarle la nuca,ad annusarle i capelli come a volermi inebriare del suo profumo.

In quel momento la mente mi si riempie di pensieri che mi fanno quasi capitolare in un pianto silenzioso...mi viene da pensare come può essere che senta l'attenzione di questa tragedia che sta investendo la mia vita in mezzo a tutte queste tragedie che si stanno susseguendo lungo tutto il pianeta...mi chiedo come è possibile che tutto questo stia avvenendo ora,in questi giorni,mentre il mondo sconvolto dall'idiozia del terrore che noi stesi abbiamo contribuito a creare si avvicina a celebrare la presunta nascita di cristo,mentre il Papa apre la porta santa e ci ritroviamo a festeggiare il fottuto natale dei consumatori che si concluderà con un capodanno da spesa all'ultimo minuto nell'ipermercato,passando così una buona mezza giornata ad insultare e torturare addetti e cassiere...non ne avessero già abbastanza delle torture a cui sono sottoposti da parte di managers,sindacati e finti proclami di unità.

Mi chiedo se,il fatto che mi sia licenziato per riconquistare la mia dignità di uomo,non mi abbia portato altro che alla disperata constatazione che,seppur massacrato giornalmente da un tizio che crede di essere Che Guevara ma in realtà è un nazista di quelli modello Goebbels,possa aver deciso in fretta e male.

Mi chiedo come e quando succederà che gli uomini come mio padre potranno avere il diritto di riprendersi la loro rivincita in vita,e non morendo in un letto di ospedale,e,grazie a questo,doversi pure sorbire l'ipocrisia di parenti serpenti,di gente che li ha sempre visti come feccia ed ora li piange,di figli che credono sia loro tutto dovuto ed in realtà sono solo degli stronzi egoisti merdosi,di mogli ammattite la cui unica preoccupazione è quella di guardare la tv e non perdersi l'ultima asta televisiva,facendo i conti in tasca per vedere se riusciranno a campare con la pensione del defunto o se riusciranno a cavarsela.

Nessuno che pensa all'adesso.

Tutti che non sono in grado di fare un passo dopo l'altro e mettono in avanti tutto,così,anche se sbagliano,si sono fatti un bel paracadute.

Infami,stronzi,bastardi maledetti.

E poi ci sono io,che vivo l'adesso,che ho Chiara al mio fianco,l'unica che mi stia dimostrando il vero valore della vita,e che sta dimostrando un rispetto nei confronti di un uomo come papà che non ho mai conosciuto prima.
E ci sono gli amici,quelli che ti stanno vicino e che ti chiamano e si fanno in 4 per farti sentire compreso,e anche quelli che non hanno neanche due minuti per prendere il telefono (ipocriti) per chiederti come va.

Ecco come sto vivendo la mia prima notte.

Eppure sono lucido,fermo,credo di aver versato già molte lacrime e di essermi già rotto per bene la testa.Ho fatto i miei discorsi con papà quando era ancora in grado di rimanere lucido quel tanto che bastava per rispondermi.Non ho rimpianti,soltanto molta sete,perchè in questa stanza fa caldo,e devo trovare un distributore di acqua o bibite per rinfrescarmi un po'.

Avrei bisogno di una conclusione geniale ora.
O,almeno,di un'uscita ad effetto per far capire che,anche se mio padre sta morendo,la so prendere con il giusto stile.

E invece no.

Credo che chiuderò e basta,uscirò a cercare la fottuta acqua,e tornerò a dormire di fianco a mio padre,nella stanza N°8.

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