domenica 22 dicembre 2013

Ricochet? Per ora è STOP. (almeno per me)

non ho molto da dire su questo,
se non che per ora è davvero necessario prendersi una pausa,
almeno...io ne ho davvero bisogno.

troppa inattività mi fa male.

oddio,certo che non è una cosa successa dall'oggi al domani.
saranno gli impegni,saranno le faticose emergenze che vedono coinvolto ogni singolo membro della band
in altri ambiti,ma questo benedetto disco sembra che non s'abbi da fare.

incazzarsi?deludersi?

no.soltanto prendere atto che la vita e le cose che ognuno coltiva per sè stesso non sempre possono conciliare il desiderio di un collettivo (anche se di 4 persone) che ancora non sa che direzione prendere dopo 5 anni passati a vedere,rivedere,registrare,riregistrare canzoni che poi,col passare del tempo,rischiano di perdere smalto o età perchè non al passo con la propria evoluzione personale.

mi dispiace? certo,eccome.

solo che non vedo un ritorno in termini di umanità,in termini di aggregazione,
in termini di "voler fare qualcosa per la band"...band?

me lo domando spesso : siamo ancora una band?
l'istinto mi dice che no,non lo siamo più,e che ogni volta che il tempo,o una data,o un impegno ci alitano sul collo si è costretti a sacrificare la qualsiasi per esserci a tutti  i costi...ed io,sinceramente,guardando a quanto tempo si è effettivamente perso (per qualsiasi causa,comprese le mie) forse non è il momento di parlare di "band",piuttosto di "progetto",anche se non so in che senso...

è abbastanza svilente -ma è solo il mio punto di vista- trasformarsi da "band" a "progetto in studio e saltuariamente live" quando hai passato così tanto tempo aggregato a persone che stimi,a cui credi ciecamente,che hanno condiviso con te gioie e dolori di ogni sorta...le risposte si accumulano in un mix di caotiche voci,dove (faccio ipotesi sparse) tu non capisci un cazzo perchè non ci sei dentro o se ci sei ci sei a modo tuo,o perchè sei sul palco e non dietro,o perchè credi di essere un cantante e/o musicista e in realtà sei un coglione che non ha nemmeno l'ABC dell'acustica,del suono,dello strumento,di cosa si deve fare per portare a termine un discorso serio,musicalmente parlando,s'intende.

diciamo che per ora per me è uno stop,e che,nel caso si decidesse di continuare o riprendere,per me sarà il caso di mettere alcune cose in chiaro.
forse è troppo spicciolo per me pensare che suonare e basta sia una soluzione,ma sarebbe comunque un buon,buonissimo inizio.almeno si partirebbe da qualcosa su cui nessuno può discutere,ossia che suonare,suonare e suonare (soprattutto live) aiutano una band a crescere,e magari la aiutano anche a liberarsi da certi sofismi tecnico-intellettuali che trasformano una buona band in una perfetta macchina da studio fredda e calcolatrice.

staremo a vedere.

venerdì 6 dicembre 2013

Buon Viaggio,Signor Mandela.



La prima volta che ho sentito parlare di lui fu attraverso questa canzone.
Avevo tredici anni e lo yuppismo stava morendo,lasciando lo spazio temporale agli ex paninari di potersi riciclare nei nuovi fighetti degli anni '90 di Beverly Hills.

Io sentivo parlare di diritti umani da anni,con le questioni del proselitismo nelle scuole medie a suon di partecipazioni con conferenze nelle aule scolastiche...quando raramente succedeva,si andava a vedere al cinema un docu-film sull'argomento e alla fine c'era il compitino a casa su quello che si era capito.

Masticavo l'inglese da qualche anno,ma non benissimo,e a suon di dizionario mi traducevo quello che mi sembrava o suonava interessante.

"Mandela Day" dei Simple Minds mi colpì musicalmente per la solennità degli arrangiamenti,afro e allo stesso tempo quasi concertistiche o semi operistiche,per lo meno nelle intenzioni.
Per carità,a quegli anni questo tipo di definizioni non sarebbero uscite neanche se le avessi pensate,avevo da poco preso a cantare e non sapevo da che parte girarmi.
Pensai soltanto : "questa canzone è grossa,si gonfia sempre di più".
Mi prese,mi incuriosì,e allora giù di traduzione.
L'attualità a morsi che masticavo per caso mi avevano già parlato di Nelson Mandela,ma non è che ne sapessi molto; questa canzone mi trascinò a volerne sapere di più,e scoprì chi era questo grande uomo.

Ho sempre pensato che uomini come Mandela Nascono sempre,ma pochi,pochi davvero hanno una volontà tanto grande.
Non credo,non credo davvero avrei sopportato un decimo di ciò che ha retto sulle spalle lui.
Ma penso che la vita sia anche questa,penso sia giusto che certe persone portino avanti gli altri grazie alle loro idee illuminate...non credo di parlare di guide,non credo che ci sia bisogno di guide,ma di persone davvero più geniali di altre,che lasciano tracce da seguire e da proseguire.
I leader sono quelli che danno l'esempio,non quelli che dicono ti ''seguirti'',ti dicono "vieni con me".
E' diverso,fottutamente diverso.

Ecco cosa trovai negli anni conoscendo Nelson Mandela,ascoltando e leggendo le sue parole vedevo la forza del leader,ma non quella del ''capo''...uno spirito adamantino e invincibile.
Le barriere che ha spezzato,la dignità con cui ha affrontato le ingiustizie del suo popolo e la sua inesauribile fede nell'uomo...ricordo di una sua intervista che mi lasciò senza fiato,la sua visione del mondo ed il suo modo di parlare,così fiero e al contempo così intelligente mi commossero,mi sentivo parte delle sue parole,in lui avvertivo la compostezza e dignità di chi non ha mai smesso di lottare contro la segregazione.

La sua morte ha forse cancellato il corpo,ma non il suo esempio.

Oggi non muore la lotta,oggi caso mai continua.

Buon viaggio Signor Mandela.