"alla
fine,se guardi bene qualcosa ci è comunque rimasto",
disse alla
ragazza con la maglietta blu,
"abbiamo
questi pezzi,e non è poco
...certo,
non è tutto oro ciò che brilla,
ma ci sono
rimaste le parole,
conflitti generazionali
...dai,
quelli ce
li siamo vissuti.
di cosa
vive adesso questa gente?
è tutto di
plastica,ha il sapore di metallico,
di
perfetto,disentitoerisentitotritoeritritomaccazz...
cioè,
qual
è il problema?
volete
ballare?e ballate!
ma chi ve
lo impedisce?
il bello è
che poi guardano me e pensano ‘ohcristoquestoquanoncistadentro’
...e i
contenuti?
insomma,
qualcosa
di fisico,di presente?dove?
dimmi
dove,adesso poi!".
era lì lì
sull'orlo,
un altro
amaro e la situazione si sarebbe fatta molesta.
lei
-la
ragazza con la maglietta blu-
aveva gli
occhi fissi sul bicchiere,
ascoltava,
ascoltava
tutto.
e nella
sua testa intanto immagini confuse di colori e suoni giravano,
e piano
piano si facevano in bianco e nero.
si girò a
gurdarlo come se si aspettasse qualcuno dietro di lei,
come se
sapesse che stava aspettando proprio quel momento.
prese il
bicchiere con due mani,
si girò ed
andò ad appoggiarsi contro il suo petto,
vita
contro vita,
occhi
dentro agli occhi.
riusciva a
vedere tutto quel nero dentro di lui,
eppure,
pensava
che fosse una cosa bellissima.
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